11 Novembre S. MARTINO

Più o meno tutti conoscono S. Martino, un cavaliere  generoso che alla presenza di un mendicante, tagliò in due, con la spada, il suo mantello e ne diede una metà al povero perchè potesse ripararsi dal freddo.

Dopo un pò di strada Martino trovò un altro mendicante che, infreddolito, chiedeva la carità. Allora Martino prese la parte di mantello che gli rimaneva e lo divise ulteriormente in due per condividerlo.Nel suo cammino incrociò un altro poverello che tremolante per il freddo chiedeva aiuto. Martino non poteva tagliare oltre il suo mantello così diede quello che gli rimaneva all’indigente. Adesso Martino si trovava senza alcuna protezione dal freddo e a novembre il clima era, all’epoca, impietoso. Il buon Dio vedendo questo atto di altruismo incondizionato volle aiutare Martino e fece uscire dalle nuvole un raggio di sole che intiepidì l’aria e permise a Martino di proseguire il suo viaggio fino a trovare un ricovero adeguato.

Fenomeno climatico che si perpetuò nel tempo dando origine alla ” ESTATE DI S. MARTINO ” Questo episodio cambiò la vita a S. Martino che divenne un uomo di fede e di grande saggezza.

Per questa ricorrenza nella provincia di Venezia, viene preparato il tradizionale dolce di S. Martino: con la pasta frolla, viene modellata la forma del santo a cavallo con spada e mantello, guarnito con glassa di zucchero colorata, praline, caramelle e cioccolatini. Più anticamente veniva preparato un dolce di cotognata, detto “S. Martino de persegada“, preparato con la marmellata di mele cotogne.

E’ usanza inoltre che i bambini della città lagunare intonino un canto d’augurio casa per casa e negozio per negozio, suonando padelle e strumenti di fortuna, in cambio di qualche monetina o qualche dolcetto.

San Martin xe ‘ndà in sofita

a trovar la so novissa.

So novissa no ghe gera,

San Martin xe cascà par tera,

el s’ha tacà un boletin

cari signori, xe San Martin!

 

……..Cà di Fiore vi aspetta